Affitto a canone concordato: Quello che devi sapere

Ho affittato il mio appartamento con il canone concordato e sicuramente penserai che sono un pazzo.

Quindi in questo video ti racconterò cosa è successo, ma sopratutto analizzeremo il contratto a canone concordato, come funziona e se è conveniente.

Mi chiamo jacopo tartaglia …

Oltre alle compravendita la mia azienda si occupa della gestione di immobili per produrre reddito, la maggior parte degli alloggi che gestiamo sono utilizzati per affitti brevi.

Ma quindi perché ho deciso di affittare a lungo termine e addirittura con canone concordato?

Ultimamente, data la carenza di alloggi sul mercato, c’è però sempre più richiesta di locazioni a medio lungo termine.

Si parla di vera e propria crisi abitativa in molte città Italiane e per effetto della carenza di appartamenti il prezzo al mq degli affitti a lungo termine ha letteralmente preso il volo.

Quindi se vuoi capire cosa ti conviene fare nel tuo caso specifico, con le tue proprietà immobiliari, puoi contattarmi.

Cosa è il contratto a canone concordato?

Il contratto a canone concordato è una tipologia di contratto di locazione residenziale introdotta in Italia con la Legge 431 del 1998. Questo tipo di contratto si differenzia da quelli a canone libero principalmente per la modalità di determinazione del canone di affitto, che è stabilito attraverso accordi territoriali tra le associazioni dei proprietari e quelle degli inquilini, sotto la supervisione delle amministrazioni locali.

Caratteristiche principali del contratto a canone concordato:

  1. Canone di locazione stabilito da accordi territoriali: Il canone di affitto è determinato sulla base di accordi locali stipulati tra le rappresentanze delle categorie interessate (proprietari e inquilini), e può variare in base alla zona, alle caratteristiche dell’immobile, e alle condizioni del mercato immobiliare locale.
  2. Agevolazioni fiscali: I proprietari che stipulano un contratto a canone concordato possono beneficiare di significative agevolazioni fiscali, tra cui una riduzione dell’aliquota IMU e TASI, e una tassazione agevolata sul reddito da locazione (cedolare secca al 10% anziché al 21% per i contratti a canone libero).
  3. Durata del contratto: La durata minima del contratto a canone concordato è generalmente di 3 anni, rinnovabili automaticamente per altri 2 anni, a meno che non ci siano diverse esigenze da parte del locatore o del conduttore che devono essere specificate nel contratto stesso.

A cosa serve?

Il contratto a canone concordato ha diversi scopi principali:

  1. Accesso all’abitazione: Fornire affitti a prezzi sostenibili, soprattutto nelle aree urbane.
  2. Stabilizzazione dei canoni: Prevenire l’aumento ingiustificato degli affitti e garantire prezzi equi.
  3. Equità e trasparenza: Assicurare una determinazione trasparente degli affitti tramite negoziazioni tra associazioni di proprietari e inquilini.
  4. Incentivi fiscali: Ridurre il mercato nero e aumentare la disponibilità di abitazioni grazie a benefici fiscali per i proprietari.
  5. Tutele per le parti: Offrire garanzie sia ai proprietari che agli inquilini in termini di sicurezza e stabilità contrattuale.
  6. Coesione sociale: Ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità della vita favorendo una maggiore coesione nelle comunità urbane.

In sintesi, il contratto a canone concordato mira a creare un mercato delle locazioni più stabile, equo e accessibile per tutti.

Vantaggi per il proprietario che affitta con il canone concordato

Ma perché un proprietario dovrebbe scegliere di affittare con questa metodologia invece che con affitti classici (4+4), transitori o brevi?

Riduzione dell’IMU e TASI

I proprietari che stipulano contratti a canone concordato possono beneficiare di una riduzione del 25% delle aliquote dell’IMU (Imposta Municipale Propria), riducendo così il carico fiscale sugli immobili locati.

Cedolare secca agevolata:

Per i contratti a canone concordato, l’aliquota della cedolare secca è ridotta al 10%, rispetto al 21% applicabile ai contratti a canone libero. Questo consente ai proprietari di pagare meno Imposte sui redditi derivanti dalla locazione.

Come si fa un contratto a canone concordato?

  1. Verifica l’accordo territoriale vigente nel tuo comune (se ne esiste uno!) e calcola il canone di locazione che potresti chiedere. Attenzione perché ci sono diverse fasce di immobili (a seconda della qualità degli stessi) e maggiorazioni o detrazioni a seconda di: ella durata del contratto, della dimensione dell’immobile, del tempo trascorso dal concordato.
  2. Mettiti in contatto con una associazione di categoria: possono preparare direttamente loro il contratto oppure semplicemente certificarlo. La certificazione del contratto è obbligatoria per poter ottenere gli sgravi fiscali e costa solo 78 €. Ricorda che la durata del contratto deve essere minimo di 3+2 e il canone rispettare il concordato fra le associazioni di categoria.
  3. Firma il contratto con il tuo inquilino e anche l’attestazione inviata dall’associazione di categoria, paga i 78 € seguendo le indicazioni che ti vengono date e invia tutto.
  4. Registra il contratto.

Il canone concordato conviene?

Dipende. Ti racconto perché ho preso questa strada.

  1. Velocità. Sapevo che nella zona c’era forte richiesta di affitti e in un giorno ho trovato gli inquilini adatti e con le giuste garanzie. Se avessi seguito gli affitti brevi avrei perso minimo 1/2 mesi per arredare, sbrigare tutte le pratiche necessario, pubblicare gli annunci e ricevere il primo ospite.
  2. Investimento ridotto. per seguire la strada degli affitti brevi o transitori avrei dovuto arredare tutto l’appartamento, invece ho affittato l’appartamento senza arredi.
  3. Non ho bisogno dell’appartamento. E’ vero che blocco per un lungo periodo l’appartamento, ma non ne ho bisogno.
  4. Vantaggi fiscali ed economici. Elaborando i Business plan dei vari scenari avrei avuto lo stesso guadagno (più o meno) al lordo delle tasse. l’affitto a lungo termine mi dà più stabilità nel tempo e ottimizzando la fiscalità alla fine un guadagno più alto (sempre che gli inquilini paghino regolarmente).

Ovviamente gli affitti brevi presentano molti vantaggi che abbiamo visto in altri video, ma nel mio caso specifico è stato più conveniente seguire questa strada.

Aumento dei canoni di locazione a lungo termine

Il principale motivo che negli ultimi mesi ha reso più conveniente affittare a medio/lungo termine è l’aumento dei canoni dovuto alla scarsità degli appartamenti disponibili e l’aumento della richiesta.

A livello economico il gap fra affitti brevi e lunghi si è ridotto, ma gli affitti brevi rimangono la scelta migliore nel caso non si voglia vincolare l’appartamento per lunghi periodi, nel casi di case utilizzate anche saltuariamente dal proprietario e per evitare insolvenza degli inquilini e sfratti.

Se vuoi affittare il tuo immobile e vuoi capire qual è la strada migliore per te ti ricordo che puoi contattarci.

Ma a questo punto sono curioso, come sempre, di conoscere la tua opinione: Preferisci Affitti brevi o classici? Perché?

Jacopo

Dal 2018 mi occupo di mercato immobiliare. Nel 2019 ho svolto operazioni immobiliare per poco meno di un milione di euro e negli anni ho lavorato con agenzie e aziende di settore, tra cui Facile Immobiliare e Facile Ristrutturare. Adesso aiuto le persone a realizzare i loro progetti di acquisto, vendita e investimento nel mercato immobiliare come consulente e con i contenuti settimanali sui miei siti e canale youtube.Nel tempo libero le mie passioni sono 3: Sport (in questo momento triathlon), studio e viaggi.

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