L’inflazione che attualmente affligge l’Italia non è negativa (se sai affrontarla) e in questo articolo vediamo il perché.
Cos’è l’inflazione?
L’esempio classico è quello del caffè. Ricordo che da ragazzetto i miei genitori bevevano un caffè ad 80-90 centesimo. Quando ho iniziato a berlo io già costava 1 €. Adesso è difficile trovarlo a meno di 1,1€ 1,2€.
Questa è la magia dell’inflazione, i beni aumentano il proprio prezzo in maniera costante e inesorabile.
Questa è la definizione che troviamo sul sito della Banca Centrale Europea: Si ha inflazione quando si registra un rincaro di ampia portata, che non si limita a singole voci di spesa. Questo significa che con un euro si possono acquistare oggi meno beni e servizi rispetto al passato. In altre parole, l’inflazione riduce il valore della moneta nel tempo.
Se andiamo a fare un calcolo veloce vediamo che, se il prezzo del caffè è aumentato di 30 centesimi negli ultimi 15 anni, l’inflazione complessiva (per il caffè) è superiore al 30%!
Per niente male considerando che gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una inflazione generalmente contenuta (vedi grafico sotto).
Interesse composto e inflazione
Ad aggravare la situazione interviene un meccanismo particolare, un meccanismo che possiamo utilizzare a nostro favore (vedremo più avanti come) ma che, nel caso dell’inflazione, ci rema contro: l’interesse composto.
Supponiamo che l’inflazione annua si attesti al 2% (tasso ritenuto fisiologico per una crescita economica). Il primo anno i prezzi aumenteranno del 2%, l’anno dopo di nuovo del 2% e così via…
Se il prezzo di partenza è 100, dopo il primo anno il prezzo diventa 102 (aumento del 2%). Al secondo anno l’aumento non sarà più di due euro ma di 2,04 €, perché la base di partenza non è più 100, ma 102.
Questo meccanismo prolungato negli anni può portare agli effetti che abbiamo visto sul prezzo del caffè.
Inflazione in Italia nel 2022
Negli ultimi dodici mesi, secondo i dati Istat, l’inflazione è stata del 6,9 % (maggio 2022-maggio 2021), un valore che non si registrava dagli anni ’80.
L’inflazione viene calcolata su un certo paniere di beni e servizi, ma la sensazione generale è che in realtà l’aumento sia ben più consistente del 6,9%.
Questo perché ci sono alcuni beni che negli ultimi mesi hanno visto esplodere il proprio prezzo, come ad esempio energia e alimentari, dandoci sensazione di un aumento molto più consistente dei prezzi.
Gli effetti dell’inflazione in Italia
L’inflazione ci rende più poveri. L’effetto più visibile è che possiamo permetterci meno cose, se il caffè costa di più ce ne potremo permettere di meno (anche se i caffeinomani non vi rinuncerebbero mai).
Il secondo effetto, in conseguenza dell’aumento dei prezzi, è che i nostri risparmi perdono valore.
Con l’inflazione al 2% ogni anno i nostri risparmi valgono il 2% in meno, ci avevate pensato?
Cosa fare per difendere i nostri risparmi dall’ iper-inflazione?
La prima cosa da fare è non lasciare i propri risparmi fermi su un conto corrente o sotto il materasso perché perderanno valore nel tempo e, anzi, produranno anche dei costi.
L’inflazione attualmente è al 6,9%, significa che se avevi dei soldi in banca hai perso il 6,9% del loro valore reale.
La soluzione è investire i propri risparmi, ma tenendo a mente una piccola regola. Se il nostro investimento rende meno dell’inflazione, stiamo perdendo soldi. Gli investimenti in conti deposito all’1-2% sono utili? Si, per la banca o per la posta che li propone, ma non per te, dato che l’inflazione è superiore al tuo interesse.
Dovrai orientarti verso investimenti con rendimenti superiori all’inflazione stessa, per esempio intorno al 10%.
- 10% – 6,9% di inflazione = 3,1 % di interesse al netto dell’inflazione.
Questo è un buon risultato, hai difeso i tuoi risparmi e ci hai anche guadagnato qualcosa. Teniamo sempre a mente questo semplice calcolo.
Quali investimenti scegliere in Italia durante questo periodo di inflazione?
Non ci sono molto investimenti che producono queste rendite e dobbiamo sempre stare attenti alle truffe.
Uno di questi sono proprio gli investimenti immobiliari, ma ci sono 3 problemi fondamentali:
- Necessità di ingenti somme di denaro
- Tempo a disposizione e conoscenza del settore
- Scarsa possibilità di diversificazione
Per questi aspetti ci viene in aiuto lo un partner de Il Blog Immobiliare: Recrowd.
Recrowd è una piattaforma di lending crowdfunding immobiliare, ti consente di investire in progetti immobiliari in maniera diversificata (e quindi più sicura) partendo da un capitale minimo (anche 500 €) e senza aver bisogno di tempo e competenze specifiche per portare avanti l’operazione. Se vuoi dare un’occhiata alle operazioni attualmente disponibili e registrarti gratuitaemente questo è il link.
“Crowd funding” significa letteralmente finanziamento dalla folla, infatti è caratterizzato da diversi investitori che finanziano con piccole somme un progetto, in questo caso un progetto immobiliare.
questo consente di semplificare parecchio la vita all’investitore:
- Minor capitale necessario per cominciare ad investire
- Diversificazione su diversi investimenti
- Non c’è necessità di avere tempo o competenze perché le operazioni vengono portate aventi da professionisti del settore.
Ho iniziato ad utilizzare Recrowd perché è una società italiana, che seleziona srupolosamente le operazioni e chi deve portarle avanti. In più, il funzionamento è quello del lending, ovvero del prestito. L’investitore non partecipa al rischio dell’investimento ma è un creditore e quindi, sia che l’operazione vada bene o meno, ha diritto ad avere indietro il proprio denaro con gli interessi.
Tutte le operazioni portate avanti negli ultimi anni si sono concluse positivamente e l’azienda è stata premiata anche da Speedmiup Il consorzio costituito da Camera di Commercio di Milano e Università Bocconi (in più ci sono zero commissioni!).
Come investire in periodi di inflazione
Ovviamente si può investire in diversi settori, ma io vi parlerò del mio , quello immobiliare.
Potresti optare per il classico investimenti a reddito oppure per investimenti più speculativi (trading immobiliare), ma in ogni caso è essenziale che tu riponga attenzione sulla resa prevista, deve sempre essere superiore all’inflazione registrata in Italia. Altrimenti meglio passare ad altro.
Il fattore “tempo” negli investimenti immobiliari
Devi sempre tenere in considerazione in quanto tempo percepirai il tuo rendimento: prima è meglio è.
Questo non solo per un motivo di recupero dell’investimento, ma perché minore è la tempistica più è alta la resa.
Facciamo un esempio.
Devi scegliere fra due investimenti in trading immobiliare diversi e hai valutato che il rischio correlato è uguale. Un investimento rende il 12% e l’altro il 10%. Quale investimento scegli?
In realtà dovresti porti un’altra domanda: Quanto dura ciascuno dei due investimenti?
L’investimento da 12% dura un anno, quello da 10% 8 mesi. Quale investimento scegli?
La risposta è: quello da 10%.
Se andiamo a calcolare la resa annua ha infatti un rendimento più elevato:
Resa annua 10% in 8 mesi: 10% / 8mesi x 12 mesi = 15%
L’Interesse composto negli investimenti immobiliari contro l’inflazione
Se faremo i giusti movimenti negli investimenti immobiliari, le rendite che percepiamo si andranno a sommare al nostro capitale iniziale. Sviluppando le giuste capacità di investimento, possiamo far fruttare anche il nuovo capitale che abbiamo a disposizione.
Lo stesso meccanismo che, come abbiamo visto, amplifica gli effetti dell’inflazione, possiamo utilizzarlo a nostro vantaggio.
